Photo courtesy of D. Angelella – © Athletix.ch

Il vero motore? I miei cari.

Durante l’intervista con Daniele, medico e sportivo d’élite, abbiamo colto l’occasione per chiedergli anche qualche consiglio su allenamenti e infortuni per i runner e perché bisogna assolutamente venire all’Ascona-Locarno Run!

Buona lettura e continuate ad allenarvi… differenziando!

Qual era il tuo sogno da bambino?

Quando ho iniziato le scuole medie, avevo due sogni. Il primo di diventare un atleta in ambito internazionale e il secondo di diventare medico. A distanza di anni, il sogno di diventare medico si è avverato (a pieni voti, n.d.r.). Per l’atleta, non nego che a un certo punto il sogno olimpico c’è stato ma purtroppo non è arrivato. L’Europeo di Zurigo del 2014 è stato l’obiettivo agonistico che ho più concretamente perseguito e raggiunto. Penso di poter dire di aver realizzato i miei sogni da bambino, ovviamente continuo ad avere altri sogni, non è finita qui!

Hai avuto qualche rimpianto?

Delusioni ce ne sono state, ma non sono rimpianti. Rifarei tutto come ho fatto, anche le esperienze negative o le sconfitte, sono state dei processi che servono per crescere. Si dice spesso: “you either win or you learn”, o si vince o si impara.

Ci sono dei consigli che vorresti dare a chi si avvicina alla carriera agonistica?

Il primo obiettivo è crederci, se no non si realizza. Il secondo e più importante, è non dimenticarsi che accanto al lavoro e allo sport abbiamo una famiglia e degli amici, perché loro sono il vero motore, per me lo sono stati. Sono loro che mi davano conforto, sono loro le persone con cui condividevo le gioie e i dolori, sono loro che ci sono stati prima, durante e che ci saranno dopo lo sport. Dedicarsi completamente allo sport o al lavoro, non deve escludere chi ti vuole davvero bene. Non bisogna dimenticarsi che esiste un mondo al di fuori dello sport, del lavoro, della scuola…

Cosa consigli a chi ha contratto il COVID-19 e vuole tornare a fare sport?

Vorrei fare una premessa: è una malattia che conosciamo da poco tempo e non si conoscono gli effetti a lungo termine che potrebbe avere. Consiglio innanzitutto di ascoltare il proprio corpo e avere buon senso, finché si hanno dei sintomi non si fa sport. A seconda della gravità con cui è stato contratto e della storia clinica di ciascuno, si suggeriscono controlli diversi. Chi l’ha contratta in maniera severa (a partire da chi ha avuto febbre alta e/o tosse forte per diversi giorni) si consiglia dalla visita medica generale, agli esami del sangue, a un elettrocardiogramma o a una funzione polmonare. Questo perché non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine e anche l’impatto sull’attività sportiva. Iniziano a essere pubblicati dei protocolli medici dedicati al ritorno allo sport e sottolineano l’importanza di un ritorno graduale all’attività sportiva. Fintantoché una persona non riesce a camminare per 0,5 km in modo sostenuto senza fare un colpo di tosse e senza sentire il bisogno di fermarsi per mancanza d’aria, non si fa sport. Questo è solo un esempio di quanto riportato in alcuni protocolli, come detto prima, sono delle linee guida che iniziano a esser divulgate per una malattia di cui non si conoscono i possibili effetti a lungo termine, quindi, è importante ascoltare il proprio corpo e avere buon senso. Per chi fa sport in maniera agonistica o di resistenza, meglio consultare un medico.

Cosa consigli a una persona che si avvicina alla corsa per la prima volta?

Consiglio di pianificare, differenziare e fissarsi obiettivi, magari facendosi consigliare da qualcuno esperto. Cominciare piano e soprattutto differenziare gli allenamenti, cioè non fare solo corsa ma dedicare anche una sessione di allenamento per la forza e per lo stretching. Anche per le sessioni dedicate alla corsa, meglio variare facendo a volte una corsa progressiva, altre volte una ripetuta magari anche in pista se si ha la possibilità, a volte dei fartlek in cui si fanno per esempio 30” piano e 30” veloce. Differenziare ed eliminare la monotonia.

Quali sono a tuo avviso i momenti più difficili in una corsa?

Prima della corsa! Quello è il momento in cui si ha tempo di pensare, di pianificare, si è un po’ più stressati sul risultato. Per me è sempre stato il momento più stressante, poi quando corro non penso!

Quali sono le cause più frequenti di infortunio per un runner? 

Gli infortuni più frequenti per un corridore sono la sindrome femoro-rotulea, le cosiddette “periostiti”, la tendinopatia achillea, la fascite plantare, le fratture da stress specialmente delle ossa del piede, il “ginocchio del corridore” ossia la sindrome della bandeletta ileotibiale, …
Questi infortuni sono tutti “overusing injuries”, sindromi da sovra utilizzo provocati da sforzi ripetitivi ed eccessivi. Da qui l’importanza di differenziare l’allenamento.

Ginnastica/Irrobustimento e stretching: cosa ne pensi?

Si ricollega a quanto detto prima, differenziare, ma non deve essere un’ossessione. Deve essere fatto in ottica di prevenzione infortuni e di differenziazione dell’allenamento, sono importantissimi.

Alimentazione/Nutrizione: quali consigli puoi darci?

Buon senso, seguire diete ferree non è assolutamente necessario, l’importante è mangiare in modo sano e differenziare anche qui il più possibile. Poi se ci sono esigenze legate alla perdita di peso o di arrivare in forma per una certa data, si può sempre cercare di ottimizzare ma nello sport amatoriale ha, a mio avviso, meno senso. Con un’alimentazione sana ed equilibrata si riesce a soddisfare i bisogni del proprio corpo.

Quali sono gli elementi da valutare nella scelta della scarpa da corsa?

Per la corsa, soprattutto all’inizio, consiglierei di scegliere una scarpa che vi sembra comoda, sufficientemente ammortizzata e non troppo dura, che abbia un po’ di suola (profilo). In seguito, in funzione di come si tollera, si possono provare delle scarpe con suole più dure.
Non iniziate subito con le scarpe dure da maratoneta perché potrebbero emergere quelle problematiche citate prima.

Perché una persona dovrebbe venire a correre all’Ascona-Locarno Run?

Ho partecipato all’Ascona-Locarno Run come volontario, quindi la consiglio certamente! Perché? Per almeno 4 motivi:
– è una regione magnifica;
– il percorso è vario e permette un bell’equilibrio tra natura e città;
– si svolge in un periodo in cui il clima è ideale per la corsa, non troppo caldo ma neanche freddo;
– è organizzata da persone che vivono lo sport in modo sano e con passione!

Grazie Daniele per aver condiviso con noi le tue esperienze e i tuoi consigli! In bocca al lupo per le tue prossime sfide!

Fine dell’intervista