Photo courtesy of D. Angelella – © Ti-Press / A.Crinari

Non mollare mai!

Campionati Ticinesi Assoluti 2020.

Il giorno del nubifragio, il giorno in cui tutto sembrava andare per il verso sbagliato, ma anche il giorno del suo record sui 100 m a 29 anni e della medaglia d’oro sui 100 m.

Non perdetevi il consiglio ai runner dell’Ascona-Locarno Run, ne seguiranno altri nella terza parte!

Buona lettura.

Quali sono state le tue migliori prestazioni sportive?

Posso raccontarvene più di una? Ne cito alcune a cui sono particolarmente legato.
La mia prima esperienza internazionale è stata ai Campionati Europei under 20 in Serbia nel 2009 con i 400 m. È stato un po’ il mio trampolino di lancio perché ho capito che avrei potuto essere competitivo a livello internazionale.
Tra le mie migliori prestazioni rientrano gli Europei a Zurigo del 2014 con la staffetta 4×400 m. Questa gara è stato il mio obiettivo da quando ho iniziato a fare agonismo. Potervi partecipare dopo aver perseguito questo obiettivo per 6/7 anni, è stato bellissimo.
Come sportivo d’élite della scuola reclute, ho potuto partecipare nel 2015 ai Giochi mondiali militari in Corea del Sud nei 400 m e nella staffetta 4×400 m, un’esperienza stupenda.
È stato bellissimo, è un evento sportivo con le discipline presenti nei giochi olimpici ma riservati ad atleti militari di tutto il mondo.
Nel 2017 ho partecipato al Diamond League di Losanna correndo i 400 m nella corsa B in 46’’88. In questa occasione ho fatto il mio record personale che mi ha permesso di “staccare il biglietto” per le Universiadi di Taipei e per i Giochi della Francofonia in Costa d’Avorio sempre nel 2017.
A questi si aggiungono, i 400 m ai Campionati svizzeri di atletica a Zurigo nel 2017 (medaglia di bronzo in una finale da brivido con un 46’’98, n.d.r.) e i 100 m ai Campionati Ticinesi 2020 a Bellinzona in 10’’72 mio record personale (e primato sociale VIRTUS Locarno, n.d.r.).
Il 2017 è stato l’anno dei miei record più importanti e dell’abilitazione a medico, mentre nel 2020 fare a quasi 30 anni il mio record personale sui 100 m è stato molto emozionante.
Ci sono stati altri campionati e Diamond League a cui ho partecipato, ma questi sono quelli maggiormente significativi per la mia carriera agonistica.

Ci sono dei ricordi in particolare che vorresti condividere con noi?

Il 2014, l’anno in cui si è realizzato il mio sogno da bambino.
La partecipazione ai Giochi mondiali militari del 2015 di cui ho accennato prima, è stata sicuramente un’esperienza molto bella in un paese “esotico”.
Un’altra esperienza indimenticabile è stata il Golden Gala di Roma nel 2012 con la staffetta 4×400 m quando per la prima volta ho visto Usain Bolt dal vivo. È stato emozionante riscaldarsi nello stesso campo di riscaldamento!

Hai visto Usain Bolt! È il tuo idolo?

Usain Bolt è sicuramente per me un idolo.

Ma è il TUO idolo?

Usain Bolt è un mio idolo, ma il MIO idolo è l’ex atleta americano Jeremy Wariner, specialista dei 400 m.

Ci sono aneddoti che vorresti condividere con noi?

Un aneddoto? La vittoria ai Campionati Ticinesi a Bellinzona del 29 agosto 2020 (oro sui 100 m il 29 agosto e sui 200 m il 30 agosto, n.d.r.).
Ho fatto il mio record personale sui 100 m ma è stata un’avventura! Il giorno della gara, che si sarebbe svolta nel pomeriggio, c’è stato un nubifragio nel Locarnese (ve lo ricordate? n.d.r.). La mattina, dato che ero appena rientrato da Zugo, sono andato a prendere un caffè da un amico a Minusio. Sono partito per tornare a casa a Quartino, ma proprio in quel momento si sono allagate tutte le strade e sono rimasto completamente bloccato sulla T21 tra Minusio e Riazzino. Iniziavo quindi a pensare che avrei fatto un pranzo più leggero del solito, la gara era alle 15, ma che sarei comunque arrivato a casa. Dopo 1 ora, ero ancora fermo esattamente nello stesso punto, erano le 12, e l’orario della gara iniziava a farsi sempre più vicino. A un certo punto le macchine hanno iniziato a muoversi, c’era chi passava anche sui campi. In quel momento ho deciso di non andare verso Quartino ma di svoltare verso Riazzino dove c’è una fermata del treno. Ho posteggiato e preso il primo treno che passava. Sono arrivato a Bellinzona 45 minuti prima della gara, senza scarpe chiodate, senza vestiti sportivi. Faceva freddissimo, ero in pantaloncini corti e maglietta, senza giacca. Dalla stazione dei treni di Bellinzona ho camminato fino allo stadio. Lì fortunatamente c’era un mio compagno di allenamento che mi ha portato i vestiti di sua sorella e di suo papà, mi sono vestito con quello che avevo a disposizione. Ero sempre senza le mie scarpe chiodate. Ho iniziato comunque a riscaldarmi. Per fortuna, 2 minuti prima della gara è riuscito ad arrivare un amico con le mie scarpe chiodate. Sono riuscito a correre con le mie scarpe anche se con la canottiera e i pantaloncini di altre persone, qualificandomi per la finale. Tutta questa situazione stressante mi ha scatenato un’emicrania. Prima la qualificazione fatta in questa situazione particolare, poi l’emicrania fortissima che non mi era mai capitata durante una gara. La finale si sarebbe svolta dopo 1 ora. Non sapevo cosa fare. Oltre all’emicrania ha iniziato nuovamente a diluviare. Tra me e me pensavo “no, non può andare tutto così storto dopo 2 anni che vinco i Campionati Ticinesi nei 100 m”. Poi sono partito sotto la pioggia scrosciante con l’emicrania e ho fatto il mio record personale. Il risultato è stato davvero sorprendente. Sembrava proprio una giornata tutta in salita: dal non saper se sarei riuscito ad arrivare in tempo alle gare, poi i vestiti, le scarpe, l’emicrania prima della finale e infine il diluvio…anche nello sprint se diluvia non ci sono le condizioni ottimali per fare un record. Quanto accaduto mi dà la consapevolezza che anche se le condizioni sono difficili non si deve mollare e i risultati possono arrivare!

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Continuare a fare atletica come sto facendo adesso, ossia per piacere, e concentrarmi sui 100 m e 200 m, allenandomi con il mio attuale gruppo con cui ci divertiamo molto. Mi piacerebbe continuare a essere competitivo come lo sono stato nel 2020 e puntare alle medaglie nei Campionati Svizzeri.

Come concili lavoro, studio e sport?

Ci vuole tantissima organizzazione e bisogna strutturare i momenti della giornata. I momenti dedicati allo studio sono dedicati allo studio e non ad altro come a “chattare” sui social. Bisogna essere molto efficaci in quello che si fa: quando mi alleno, mi alleno e non faccio altro e quando studio, studio e non faccio altro. Rimanere concentrato su quello che si sta facendo permette di ottimizzare il tempo che si dedica allo studio o all’allenamento.

Qualche consiglio che vorresti dare a un runner?

Correre per piacere seguendo una pianificazione, non deve essere un’ossessione. Se si vuole partecipare a una gara, consiglio di allenarsi pianificando gli allenamenti in base alla gara. Deve essere un piacere, nel momento in cui non lo è più meglio lasciar perdere o ridurre l’intensità e la quantità. L’importante è pianificare. Ad esempio, se un runner vuole correre in 4’30” al km, è importante che si ponga questo obiettivo e che adegui gli allenamenti, di conseguenza. Molto spesso una persona si pone l’obiettivo di correre in 4’30” al km ma poi non si fissa gli obiettivi intermedi, le date, delle scadenze. Potrebbe capitare quindi che esca di casa per correre 4’30 al km, lo fa per 5 volte a settimana e poi capita che prima o poi si infortuna. Fissarsi un obiettivo permette di: 1) trovare una motivazione, 2) fare una pianificazione, 3) differenziare l’allenamento. Questo consente di arrivare pronto per la gara a cui si vuole partecipare correndo a 4’30” al km.

Cosa significa per te correre?

Per me significa equilibrio: equilibrio tra vita privata, lavoro e agonismo. È una valvola di sfogo, ma è anche la mia vita sociale nel senso che i miei amici più cari li ho conosciuti in gran parte grazie all’atletica (non tutti, ovviamente ho anche molti amici “esterni”).
È uno sport sano. Una cosa bellissima? Andavo fuori alla sera con atleti di altre società, anche avversari. Il bello è che anche se non è uno sport tipicamente di squadra, si creano dei legami, si crea coesione. Anche se in pista ognuno compete per sé, poi fuori si crea un gruppo perché comunque condividi una passione, dei valori, degli interessi. C’è rispetto per quello che un altro atleta fa e si riesce ad andare oltre all’agonismo e a creare delle amicizie anche molto forti. C’è competizione in pista ma non fuori.

Chi devi ringraziare?

Innanzitutto, la mia famiglia perché mi ha permesso di fare quello che ho fatto. Mi hanno sempre sostenuto sia emotivamente che economicamente. Fare sport a questi livelli non permette di lavorare, studiare e allenarsi contemporaneamente. Quando studiavo mi allenavo 6 volte a settimana, non sarebbe stato possibile riuscire a lavorare. Quindi mi hanno aiutato economicamente a sostenere le spese mentre studiavo fuori casa. Un grazie particolare al papà che è stato papà, allenatore e supporter! Mi ha sempre sostenuto nelle mie scelte e mi ha anche aiutato a prendere delle decisioni. Vorrei ringraziare anche i miei compagni di allenamento, con cui ho condiviso non solo allenamenti e risultati ma sono stati fonte anche di motivazione. In ultimo, ma non ultimi per importanza, i miei amici e la società VIRTUS Locarno che mi hanno sempre sostenuto su diversi fronti.

La terza parte dell’intervista verrà pubblicata a fine marzo.