© foto Garbani

Silvio, 22 anni, studente di matematica all’ETH di Zurigo e atleta della VIRTUS Locarno.
Tra domande e tante risate, abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio questo atleta!
L’intervista telefonica è stata fatta a febbraio quando era in vacanza in Ticino dopo la sessione di esami.

Buona lettura!

Silvio, raccontaci chi sei e cosa fai?

Sono un atleta e studio matematica al Politecnico di Zurigo, dove ho conseguito il Bachelor e dove sto frequentando anche il Master. Dovrei concludere gli studi all’inizio dell’anno prossimo, devo frequentare ancora un semestre più la tesi che dovrebbe riguardare la geometria simplettica, cioè geometria e fisica teorica… tante cose messe insieme!

Cosa pensi di fare dopo il Master?

Bella domanda! L’idea sarebbe quella di fare un dottorato di ricerca ma sto cercando il posto giusto; sto valutando anche qualche posizione nell’industria.

Facciamo un passo indietro, quando hai iniziato a correre?

Avevo 5 anni. Mio fratello si allenava nei gruppi giovanili della VIRTUS Locarno e, quando andavo ad accompagnarlo agli allenamenti, volevo sempre rimanere e fare il riscaldamento con loro. Facevano una corsa di 12 minuti e volevo correre insieme a loro.

Quale disciplina faceva tuo fratello?

Mio fratello faceva il lanciatore (ha vinto anche il titolo ticinese di lancio del disco nelle categorie giovanili), ma ora, tra studi e altri impegni, non lo fa più in maniera agonistica. Per piacere continua a correre.

Quando hai iniziato a fare atletica?

Ho iniziato a fare atletica alle elementari, a sette anni. All’inizio andavo una volta a settimana, poi, quando sono diventato più grande, due volte a settimane. Al liceo ho iniziato a fare le cose più seriamente e le sessioni di allenamento sono via via aumentate fino ad arrivare a 7 volte a settimana. Ora mi alleno circa 5-6 volte a settimana.

Quando hai scelto la disciplina a cui dedicarti?

Quando frequentavo le medie ero polivalente, facevo un po’ di tutto; poi, durante il primo anno di liceo, si è presentata l’occasione di cambiare allenatore e di procedere in maniera più professionale con obiettivi chiari e più allenamenti in una determinata direzione, ma soprattutto c’era un bel gruppo che avrebbe fatto questo percorso e mi sono detto:” proviamo”. Mi divertivo, anche se l’impegno era tanto, e quindi ho deciso di continuare.
Ed è andata abbastanza bene (sorride, n.d.r.).

In quale disciplina?

Mi sono focalizzato sugli 800 m e sui 1500 m, mezzofondo. Ad essere sincero non ero bravissimo quando ero nelle categorie giovanili, mi divertivo, mi impegnavo tanto, ma i risultati mancavano un po’ finché non ho iniziato ad allenarmi con Daniele (Daniele Angelella, n.d.r.) e suo padre. Assieme a Stefano Angelella abbiamo individuato l’allenamento che più mi si addiceva, a cui rispondevo meglio, e in seguito sono arrivati dei risultati più interessanti.

Hai continuato negli 800 m o hai cambiato disciplina?

Nel 2016, per diversi motivi, sono passato ai 400 m: in primis, Daniele correva nei 400 m e aveva molta esperienza da cui si poteva imparare tantissimo, e poi perché volevo cimentarmi nella corsa più veloce. Quando si è giovani si possono fare cose più veloci, poi, man mano che si invecchia, si diventa meno veloci e quindi aumentano le distanze (ride, n.d.r.)!

Quindi Daniele Angelella è l’eccezione che conferma la regola, dato che ha vinto i campionati ticinesi assoluti a 29 anni sui 100 m e 200 m?

Daniele è talmente un talento che è fuori da ogni schema oramai (ride, n.d.r.)!

E adesso cosa fai?

Ho fatto un paio di anni nei 400 m e ora sono tornato agli 800 m…non sono più così giovane (ride, n.d.r.) e il ritmo dell’allenamento è più compatibile con gli studi.

Continui ad allenarti con Stefano anche sugli 800 m?

Stefano non allena più. Adesso siamo un gruppo senza allenatore o, per dire meglio, siamo gli allenatori di noi stessi: Daniele Angelella, Matteo D’Anna (US Ascona) e io. A questo terzetto si aggiungono regolarmente anche altri atleti.

Come è stato il 2020 in termini di risultati?

Il 2020 è stato sorprendente, non c’erano ambizioni particolari vista la situazione pandemica e le conseguenti restrizioni. Per me è stata una stagione da incorniciare, ma anche per gli altri del gruppo (Silvio ha vinto l’oro negli 800 m ai Campionati Ticinesi Assoluti 2020, Daniele Angelella oro nei 100 m e 200 m, Matteo D’Anna argento nei 200 m, n.d.r.).

Il 2020 sembra esser stato un buon anno per alcuni atleti: Ajla Del Ponte nella stagione estiva si è imposta nei 100 m, Daniele ha fatto il suo record personale sui 100 m, ma anche il vostro gruppo ha ottenuto ottimi risultati. Come lo spieghi?

La situazione sanitaria nella prima parte del 2020 e le conseguenti restrizioni come l’assenza di gare o l’impossibilità di allenarsi come si faceva prima, ha messo alla prova diversi atleti.
Il segreto, a mio avviso, è che si deve guardare oltre, un po’ più in avanti, non si deve pensare: “adesso non posso allenarmi, non ci sono gare, ecc.…” perché è un lavoro che va fatto con continuità. Anche se quest’anno non dovessero esserci gare, bisogna continuare ad allenarsi; se non si può correre allo stadio, si trova un’alternativa. Comunque, il lavoro fatto rimane e i risultati di oggi non sono frutto solo del lavoro degli ultimi 6 mesi ma degli ultimi 6 anni…se guardi Daniele, parliamo di ultimi 15 anni (ride, n.d.r.).

Come state gestendo i vostri allenamenti in questo periodo in cui non ci sono gare?

Come fatto l’anno scorso, guardiamo a lungo termine. Ne abbiamo parlato tra di noi, nel nostro gruppo, e siamo fiduciosi che in estate qualche gara ci sarà, dunque, gli obiettivi rimangono quelli e continuiamo ad allenarci. A dire la verità siamo super motivati perché l’anno scorso abbiamo avuto molti problemi con le infrastrutture chiuse, ma alla fine la stagione 2020 è stata straordinaria, quindi siamo carichi anche per l’eventuale stagione 2021! Perché non dovrebbe replicarsi quando accaduto nel 2020 in termini di risultati?

Ci hai detto che vi allenate in gruppo, ma come fate visto che tu studi a Zurigo mentre Daniele e Matteo sono a Locarno?

Continuiamo a fare come fatto negli anni scorsi, durante la settimana sono a Zurigo ma nel fine settimana ci ritroviamo e ci alleniamo. Le lezioni al Politecnico quest’anno non sono in presenza, dunque, ogni tanto, trascorrerò qualche settimana in Ticino e avremo alcune possibilità in più per allenarci insieme anche durante la settimana.

Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato?

Quando ero nel settore giovanile, non eccellevo, non sono mai stato campione ticinese e non ho mai vinto gare come la Mille Gruyère, ero uno da seconda parte della classifica. C’è stato un periodo in cui la motivazione non era alle stelle perché i risultati non arrivavano: la più grande difficoltà è stata proprio quella di rimanere motivato. Non ho mollato ed è stata la scelta giusta, perché poi i risultati sono arrivati. Il punto di svolta si è verificato quando abbiamo trovato l’allenamento a me più idoneo. Nel giro di poco, già dopo un mese, abbiamo iniziato a vedere alcuni risultati che ci eravamo prefissati. Questo significa che già prima qualcosa c’era, ma non era espresso nel modo più corretto.

Quando hai iniziato gli studi universitari hai affrontato delle difficoltà?

Per me è sempre stato chiaro che lo studio sarebbe stato al primo posto, mi piace studiare e sono anche consapevole che non ho il talento per fare il professionista nell’atletica. A un certo punto bisogna essere realisti e salvaguardare il proprio futuro. Mi sono iscritto al Politecnico di Zurigo ma dato che l’atletica mi piace, mi sono detto che avrei fatto tutto il possibile per continuare ad allenarmi. Il primo anno è stato difficile perché ero in un posto nuovo, da solo, e dovevo capire come gestire e vivere questa nuova situazione. Con il passare del tempo mi sono ambientato e ora va benissimo. È tutta questione di organizzazione, adesso mi alleno quasi più di prima, di quando ero al liceo.

La seconda parte dell’intervista verrà pubblicata a inizio giugno.